La pensione di reversibilità è un tema molto importante nel nostro paese; soprattutto per i poveri anziani e anziane che hanno perso il loro compagno. Infatti la pensione di reversibilità garantisce al coniuge un aiuto economico per il futuro, dopo la scomparsa del proprio compagno. Ad esempio, possiamo parlare delle vedove, che godono giustamente della pensione del marito. Esso prima della scomparsa ha lavorato una vita per mettere da parte i contributi Inps, al fine di godere un domani della propria pensione; ma non essendoci mai arrivato è giusto che questi soldi siano per lo meno gestiti dalla propria moglie e non persi tra le casse dello Stato.
Adesso con la nuova legge di Stabilità 2016 a quanto pare le cose cambiano. Infatti sono stati attivati degli aggiornamenti anche per la pensione di reversibilità 2016, lasciando circa 3 milioni di anziani a bocca aperta per la spiacevole notizia. Per tutti questi pensionati/e, la pensione di reversibilità è un tesoro raro, conservato con cura ed utilizzato con parsimonia; in poche parole e come se fosse l’oro messo da parte da una vita ed offerto in regalo dal marito una volta andato via. Dico questo perché secondo me è scorretto togliere il lavoro di una vita e i soldi messi da parte, dei quali potrebbero appunto godere i famigliari, per darli in pasto ad uno Stato sempre più avaro.
Come ben sappiamo le vedove o i vedovi ricevono per tutta la loro restante vita un assegno mensile del 60% di quella che era la pensione del proprio coniuge… e si dovrebbe essere! Senza restrizioni e disagi per chi la riceve con diritto, visto che i contributi sono sempre stati versati e le tasse sono sempre state pagate! Questo ci fa capire quanto l’Italia ormai stia cadendo in un baratro senza fine, dal quale poi sarà davvero difficile risollevarsi. Lo Stato non si rende conto che la pensione di reversibilità è per molti l’unica fonte di reddito possibile che possono o riescono a ricevere per arrivare a fine mese e soprattutto non si ricordano che è già da più di 20 anni che continuano a fare tagli su tagli senza sosta.
Per chi non si ricorda la pensione di reversibilità è già dal 1995 che viene tagliata; infatti adesso non si percepisce più il 60% dei propri soldi dovuti; ma meno della metà, ormai siamo arrivati ad un misero 45% di tutti i milioni depositati da anni e anni di sacrifici e duro lavoro! Ma lo Stato a questo non ci pensa, pensa solo a far rientrare i soldi nelle casse comunali per poi non riuscire neanche a risanare il debito pubblico italiano. Comunque sia dopo il primo taglio era stato deciso di abbassare ulteriormente la pensione a chi possedeva redditi 3 volte maggiori a quelli della pensione minima, ovvero chi percepiva 1.500 euro al mese “lordi”; successivamente è stata poi abbassata al 30% da chi invece percepiva cinque volte la minima consentita (pari a circa 2.500 euro al mese “sempre lordi”). Adesso? Adesso hanno pensato bene di togliere definitivamente la pensione di reversibilità alle vedove; e quindi?
Addio alla Pensione di reversibilità – Info 2016 per fermare la povertà
Quindi pare che la notizia stia facendo davvero scalpore. Il tutto nasce dal nuovo disegno di legge che va a bloccare la pensione di reversibilità per offrire un contributo economico a chi è sempre più povero. In poche parole è stato deciso di introdurre un assegno universale destinato ai poveri sotto la minima. Per maggiori informazioni leggi le seguenti guide: “reddito minimo”, “reddito di cittadinanza” e “assegno di povertà”. La nuova legge di stabilità 2016 alla fine dei conti è una legge giusta, messa in atto per aiutare i poveri italiani che non riescono neanche ad acquistare i beni di prima necessità; l’unica cosa sbagliata che il Governo sta facendo è togliere la pensione di reversibilità a chi ne ha diritto perché ha lavorato una vita, per darla ad altre persone! Su questo fronte non sono d’accordo, anzi sono a favore dei poveri anziani che attualmente si sentono sfruttati e truffati da un paese privo di spina dorsale. Per essere giuste le cose, lo Stato dovrebbe impegnarsi a stanziare un contributo economico adatto ad aiutare tutti i cittadini poveri senza intaccare le risorse degli altri.
Quindi la domanda è: se i fondi non bastano per aiutare i milioni di cittadini in difficoltà, da dove devono essere presi i soldi per combattere la lotta alla povertà? L’unico metodo valido per uscire da tutto questo è appunto quello di aumentare i fondi a disposizione in modo semplice; il tutto semplicemente eliminando la pensione di reversibilità a chi “per loro” non ne ha bisogno. A quanto pare l’unico strumento valido disponibile per aumentare i finanziamenti per i poveri disagiati è proprio quello di abbassare le prestazioni assistenziali e diminuire le entrate dovute da quelle previdenziali collegate tutt’ora al reddito del cittadino.
Pensione di reversibilità 2016 limite di reddito e rinuncio dell’eredità
Ricapitolando l’unica cosa possibile è quindi quella di far rientrare le pensioni di reversibilità. In questo modo, sempre le dichiarazioni del Governo, verranno eliminati gli sprechi inutili attivi e le duplicazioni degli assegni assistenziali. Ciò che verrà maggiormente preso di mira sarà il sistema Isee, senza interpellare le operazioni riguardanti i soli redditi individuali. Questo perché? Semplice, i dati Isee calcolano esattamente la ricchezza della famiglia; come ad esempio possono essere i beni immobili di un individuo (la casa, l’appartamento o la villa di proprietà) e i beni mobili in possesso (oggetti costosi per la casa, conti correnti in banca e investimenti vari) acquisiti durante la propria vita lavorativa.
Quindi ciò che viene fatto, “ripeto” è giusto… non essendoci risorse valide dalle quali ottenere un finanziamento; l’unico mezzo a disposizione è quello di avvalersi dei beni di chi è più ricco, tagliando sussidi e pensioni per donarle a chi è povero davvero! È un concetto giusto, tipo alla Robin Hood; l’unico aspetto sbagliato è proprio quello di togliere qualcosa a me che ho sudato per guadagnarlo e donarlo a chi invece magari non ha mai fatto niente per meritarselo. Quindi il concetto è giusto, è giusto aiutare chi è in difficoltà, ma sarebbe giusto farlo con altri mezzi, invece di complicare la vita a noi poveri italiani (sempre indifesi). L’unica domanda che mi sorge spontanea è: ma secondo voi è possibile indicare la pensione di reversibilità come un sussidio offerto dallo Stato? O sarebbe meglio indicare la pensione di reversibilità come un guadagno lavorato e sudato dal nostro compagno per garantirci un futuro di vita migliore? L’unica cosa certa che sicuramente secondo me accadrà sarà quello di dover continuare ad assistere i poveri. Il motivo? perché così facendo invece che diminuire i problemi legati ad essi; continueranno ad aumentare ed invece che avere circa 3milioni di cittadini poveri, ne avremmo più del doppio! Comunque sia vedremo come andrà a finire…
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