La maternità obbligatoria Inps è un periodo importante per la donna, visto che consiste nello stare a casa dal lavoro per prendersi cura del proprio figlio. In questo caso una madre lavoratrice avrà l’obbligo di non andare a lavorare avvalendosi del congedo di maternità. Oggi grazie a questa guida cercherò di spiegarvi le 5 cose da sapere più importanti, le regole da rispettare, i requisiti minimi richiesti, i documenti da presentare, il trattamento economico o retribuzione, come fare domanda per la maternità obbligatoria e anche quanto dura il periodo a casa dal lavoro.
Chi può richiedere la maternità obbligatoria
Come ben sappiamo la maggior parte delle donne che vivono in Italia e soprattutto in dolce attesa hanno la possibilità di richiedere il congedo di maternità. Ma chi realmente può fare richiesta? Secondo le attuali leggi, la maternità obbligatoria può essere richiesta da tutte le donne dipendenti che lavorano nell'Istituto INPS; dalle lavoratrici senza un posto di lavoro (che hanno fatto richiesta per la disoccupazione); da chi lavoro con un contratto a progetto; dalle donne lavoratrici attualmente in cassa integrazione; dalle donne che si impegnano a lavorare svolgendo attività extra socialmente utili al paese; dalle donne con un ex posto di lavoro attualmente in mobilità e anche alle “future” mamme che eseguono un lavoro come libere professioniste. Logicamente le domande e richieste per l’accettazione al programma di maternità obbligatoria, possono essere fatte anche dalle donne che svolgono un’attività nel settore agricolo, come ad esempio la campagna. Lo stesso discorso riguarda le badanti, l’importante che esse abbiano maturato ben ventisei contributi settimanali, nell'anno precedente prima dell’inizio della richiesta di maternità.
Maternità obbligatoria cosa fare e per quanto tempo
Una volta fatta la domanda maternità Inps si avrà diritto a 5 mesi di congedo per stare a casa dal lavoro. Questi mesi secondo le leggi standard, dovranno essere suddivisi equamente nel seguente modo: si potrà iniziare a stare a casa già da due mesi prima del parto; mentre gli altri tre mesi dovranno essere richiesti dopo la nascita del bambino. Comunque sia nel caso ci fossero problemi o richieste anche per via del medico curante, allora sarà possibile gestirsi i mesi a proprio piacimento. Per farlo basterà farsi rilasciare una certificazione autenticata dal ginecologo, con la quale avrete diritto a gestire voi personalmente i giorni e i mesi per stare a casa. Cosa fare in questo caso? In questo caso quindi si potranno ad esempio gestire i mesi con una: richiesta di sospensione del lavoro e smettere di lavorare un mese prima del parto, per poi richiedere quattro mesi a casa dopo la nascita del piccolo o viceversa. Comunque tutto è a discrezione del dottore/ginecologo; sarà lui mediante la certificazione ad indicarvi se è possibile fare quanto richiedete, oppure no. Vi dico subito che qualsiasi scelta voi facciate sarà accettata solo se essa non comporti problemi al bambino.
Maternità obbligatoria retribuzione o trattamento economico
Quando la domanda verrà accettata ed potrà anche iniziare il periodo di ricezione del trattamento economico. Prima di ricevere la retribuzione verrete contattati dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, il quale provvederà ad informarvi del vostro compenso. Attualmente il trattamento economico offerto alle donne in maternità obbligatoria è pari all'80% del guadagno giornaliero che si riceveva prima di richiedere il congedo. Per quanto riguarda invece tutte le altre donne lavoratrici, ad esempio le libere professioniste, c’è da dire che esse riceveranno un contributo differente, calcolato nel seguente modo: 5/12 sull'80% del reddito che la donna ha provveduto a dichiarare durante l’anno prima del parto.
Domanda maternità obbligatoria, come farla?
Per inviare la domanda di maternità obbligatoria è necessario avvalersi di un computer, visto che tutta la documentazione dovrà essere inviata tramite internet via PC.
Per farlo si potranno eseguire i passaggio in modo autonomo (la donna interessata dovrà inviare i documenti), oppure contattare il proprio datore di lavoro. Prima di iniziare la richiesta è necessario compiere 2 passaggi importanti, che sono: La richiesta del Pin online per accedere ai servizi telematici dell’Inps, più la richiesta di iscrizione di un nuovo account Inps per inviare e scaricare la domanda di maternità.
Per farlo vi consiglio di leggere le seguenti guide correlate: “Come richiedere il codice pin INPS” e “Come registrare un account Inps sul sito”. Una volta portati a termine questi passaggi si potrà inviare la domanda per ottenere il congedo di maternità.
Per farlo si potranno eseguire i passaggio in modo autonomo (la donna interessata dovrà inviare i documenti), oppure contattare il proprio datore di lavoro. Prima di iniziare la richiesta è necessario compiere 2 passaggi importanti, che sono: La richiesta del Pin online per accedere ai servizi telematici dell’Inps, più la richiesta di iscrizione di un nuovo account Inps per inviare e scaricare la domanda di maternità.
Per farlo vi consiglio di leggere le seguenti guide correlate: “Come richiedere il codice pin INPS” e “Come registrare un account Inps sul sito”. Una volta portati a termine questi passaggi si potrà inviare la domanda per ottenere il congedo di maternità.
In alternativa è sempre possibile eseguire gli stessi passaggi, telefonando al numero verde gratuito Inps: 803164, oppure chiamando il numero di cellulare: 06164164. Chiamando da cellulare mobile si pagherà la chiamata normale, secondo le tariffe imposte dal proprio gestore telefonico.
In caso anche questa opzione non vi aggrada avrete come ultima possibilità, quella di aggregarvi ad un patronato; il quale provvederà personalmente ad inviare la pratica da parte vostra e seguire lui la gestione online per la richiesta e domanda di maternità.
Comunque sia, qualsiasi metodo voi scegliate, ricordatevi che la domanda dovrà essere spedita prima del settimo mese di gravidanza, con in allegato la documentazione del medico che ne certifichi al 100% la validità. Oltre a questo una volta portata a termine la gravidanza sarà necessario comunicare all'ente Inps anche l’effettiva data di nascita del bimbo (entro un periodo massimo di 30 giorni). Essa potrà essere comunicata tramite un’autocertificazione personale; oppure sempre tramite comunicazione del proprio datore di lavoro. Ricordo che oltre a tutto questo è anche possibile fare una speciale domanda di mantenimento, che riguarda principalmente gli assegni familiari e le detrazioni a carico della famiglia stessa. Per richiedere un assegno familiare consiglio di leggere la guida completa (accedete dal link).
Documenti e moduli da presentare per l'indennità di maternità e paternità
Da qui come potete vedere ho deciso di creare un elenco completo di tutti e quattro i moduli offerti dall'Istituto Inps per presentare domanda. I moduli di maternità e paternità 2016 sono stati aggiornati per aiutare tutte le donne, i padri e anche i datori di lavoro delle aziende a capire come procedere al meglio con la compilazione e la richiesta dei documenti.
L'elenco dei nuovi moduli è stato presentato per facilitarvi le cose e non perdere tempo con una inutile ricerca online. Per saperne di più consiglio anche di leggere quest'ultima guida (sempre offerta dall'INPS) in formato .pdf: "Testo Unico paternità e congedo per lavoratrici dipendenti" che spiega esattamente cosa fare, a chi rivolgersi, a chi spetta e questo si viene effettivamente retribuiti durante la stato di paternità e maternità in Italia.
Congedo di maternità anticipata ed interruzione della gravidanza
Chi può richiedere la paternità? |
In molte sono le donne e future mamme che ci hanno anche posto la domanda: nel caso dovessi subire un trauma, oppure dovessi avere un blocco di maternità anticipata o improvvisa, potrei ugualmente richiedere il contributo Inps e restare a casa dal lavoro? La risposta è: “si”. La donna richiedente potrà avvalersi della domanda fatta e ormai presentata e quindi rimanere a casa dal lavoro per tutti i 5 mesi; il tutto anche senza più la nascita del bambino. Questo avviene per via del trauma che la donna potrebbe aver subito in merito all'interruzione della maternità anticipata. Comunque sia niente toglie il diritto alla donna di continuare a lavorare regolarmente e far finta che nulla è accaduto. In questo caso si rinuncerà al contributo di congedo e si ritornerà a percepire il normale assegno economico della precedente attività lavorativa.
2 Commenti
Buongiorno!!Se io ho fatto la domanda per maternità obbligatoria in 26 ottobre...sapette per caso per che non ho ricevuto niente fin adesso 16 Dicembre..?
RispondiEliminaGeorgiana devi provare a rifare la domanda, a volte non viene presa in considerazione o potrebbe andare smarrita. Ad ogni modo ti consiglio di leggere la documentazione Inps sul congedo di maternità in modo da farti un idea e capire realmente se rientri nell'elenco delle mamme che possono ottenere la maternità obbligatoria. per maggiori info leggi qui: https://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=5804
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