Come per il resto dei numerosi prodotti bancari in circolazione, l'imposta di bollo per le linee vincolate ha un costo; solo che a differenza di altri, non ha un costo fisso. Questo perché anch'essa rientra a far parte dei classici bolli proporzionali imposti dallo Stato. L'imposta da pagare quindi, ci sarà ugualmente come per tutti gli altri conti bancari, (con un’esenzione totale dei costi per prodotti al di sotto dei 5.000 euro) ma con alcune differenze.
Tutto questo è stato ultimamente confermato ed indicato dall'Agenzia delle Entrate, la quale ha spiegato con la circolare numero 15 emessa nel 2013, che i correntisti aventi giacenze inferiori ai 5.000 euro non hanno l’obbligo di pagare l’imposta di bollo; a differenza degli altri che superando l’importo medio, dovranno pagare un costo in base al tipo di vincolo imposto durante l’anno e nel contratto bancario.
Per quanto riguarda invece il conto corrente è giusto ricordare che il costo totale annuo del bollo ha un valore pari a 34,20 euro. Tale prezzo attualmente è anche aumentato per il conto deposito bancario, il quale richiede prezzi maggiori rispetto ai precedenti anni.
Costo imposta di bollo per linee vincolate. Come si calcola il conto?
Non esiste un metodo specifico per calcolare il bollo, l’unica cosa da fare è tenere in conto alcuni accorgimenti importanti, che sono i seguenti:
- L’imposta di bollo non si deve pagare per i conti che non indicano importi vincolati.
- L’imposta di bollo proporzionale, si deve calcolare sul saldo degli importi vincolati in base all'estratto conto e tipo di rapporto indicato dalla banca; che potrebbe essere ogni mese, ogni tre mesi, ogni sei mesi, oppure ogni anno.
L'imposta di bollo proporzionale sui conti vincolati è uguale a quella dei conti deposito e quindi essa, non sostituisce assolutamente la ritenuta fiscale del 20% (la quale viene invece applicata sugli interessi maturati durante i mesi di deposito). Infatti per essere più chiari; il tutto è così suddiviso:
L’imposta di bollo proporzionale per le linee vincolate, la si deve calcolare tenendo in considerazione il controvalore delle varie somme vincolate, aggiunte alla data di produzione. Mentre per quanto riguarda la ritenuta fiscale del 20%, essa la si deve calcolare sui vari interessi guadagnati alla scadenza del contratto scelto (che in questo caso riguarda appunto il vincolo).
Quando non si deve pagare l’imposta di bollo per le linee vincolate?
Per evitare il pagamento dell’imposta, si dovrà tenere in considerazione la data di produzione del proprio estratto conto; dove a tale data non devono esserci vincoli attivi o movimenti di denaro (come ad esempio la scadenza del vincolo e lo svincolo anticipato). Inoltre è giusto ricordare che se durante i 12 mesi di accettazione del contratto vengono aperte e chiuse le linee vincolate, l'imposta di bollo da pagare verrà calcolata sul totale finale delle somme vincolate.
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